Un approccio scientifico che rende il Veneto leader in Europa nelle modalità di previsione, prevenzione ed estinzione degli incendi
È stato approvato in primavera il documento di analisi del rischio incendio relativo al Piano Regionale Antincendio Boschivi, atto che la Giunta, su proposta dell’assessore alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin, aveva già validato lo scorso dicembre.
Il metodo innovativo
“Si tratta di un documento altamente scientifico – spiega l’assessore Bottaccin – che abbiamo predisposto insieme alle Università di Padova e di Sassari utilizzando metodi assolutamente innovativi, basati sulla simulazione del comportamento del fuoco, che permettono un elevato livello di precisione e dettaglio nella definizione delle aree e delle componenti del rischio”.
Veneto leader in Europa per l’approccio scientifico
Un approccio unico verso il quale con orgoglio si può dire che risultiamo i primi in Europa, anche se è già stato testato negli Stati Uniti, in Canada e in Australia.
“Nonostante in Veneto operino solo un centinaio di funzionari e meno di seicento operai, ben lontani dagli oltre settemila della Calabria e dai ventimila della Sicilia –chiarisce Bottacin- possiamo affermare di essere una Regione all’avanguardia in fatto di prevenzione e intervento negli incendi boschivi con un controllo del territorio permanente. Tutto ciò grazie anche al prezioso contributo di oltre novecento volontari, a cui va il mio ringraziamento per la preziosissima collaborazione, e a due elicotteri dedicati che il Veneto ha costantemente a disposizione”.
Il calo degli incendi dopo il trasferimento della competenza alle Regioni
I risultati conseguiti negli anni indicano una tendenza alla diminuzione sia del numero degli incendi che dell’area bruciata. In Veneto gli incendi dal 1980 ad oggi sono stati circa tremilacinquecento di cui il 38% di origine dolosa. Il numero è però sceso sensibilmente da quando, nel 2000, la competenza è stata trasferita alle regioni. “Siamo passati infatti dagli oltre duecento incendi all’anno degli inizi anni Ottanta alle poche decine di questi ultimi anni”. In particolare la diminuzione delle superfici bruciate è più marcata rispetto alla diminuzione del numero degli incendi.
Questo trend è dovuto soprattutto all’aumento dell’efficienza nell’attività di spegnimento, in quanto un pronto intervento riesce a limitare la superficie bruciata a poche migliaia di metri quadrati, anche con principi di incendio potenzialmente molto pericolosi. Un risultato che è stato raggiunto grazie alla costante attività di antincendio boschivo (AIB) svolta dalle strutture regionali, con il coordinamento centrale garantito dalla Direzione Protezione Civile e dall’operatività sul territorio svolta dalle Unità Organizzative Forestali, facenti capo alla Direzione Operativa, dalle squadre di operai forestali specializzati nella lotta attiva agli incendi boschivi e dalle squadre di volontari convenzionate con la Regione del Veneto capillarmente distribuite sul territorio.
Le nuove convenzioni con Carabinieri Forestali e Vigili del Fuoco
Per le attività AIB la Regione si coordina inoltre con gli altri soggetti pubblici interessati, ovvero Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali, Comuni e Prefetture. La Giunta regionale nel 2017 ha inoltre approvato la convenzione riguardante le modalità di impiego delle unità Carabinieri Forestali in compiti di prevenzione degli incendi boschivi e tutela del patrimonio agro-silvo-pastorale regionale e una convenzione quadro con il Ministero dell’Interno -Dipartimento dei Vigili del Fuoco.
Il piano regionale AIB
Il modello organizzativo antincendi boschivi della Regione del Veneto trova conferma nel Piano Regionale Antincendi Boschivi attualmente in vigore, denominato Piano AIB, che costituisce il fondamentale strumento di programmazione settoriale, così come previsto dalla normativa di riferimento sia statale che regionale.
La Regione del Veneto è stata fra le prime in Italia ad adottarlo e i risultati conseguiti negli anni dimostrano l’efficacia dello strumento. Il Piano AIB del Veneto suddivide il territorio in relazione agli indici di pericolosità riferiti all’analisi storica degli incendi boschivi e alle formazioni forestali presenti, indica la consistenza e la localizzazione dei mezzi e degli strumenti per la prevenzione e l’estinzione, stabilisce direttive per l’organizzazione del servizio di sorveglianza e di spegnimento, per il rilevamento delle superfici interessate dagli incendi, per la ricostituzione forestale e per la destinazione delle risorse finanziarie.
Le modalità degli interventi di previsione, prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi e realizzazione attività programmate da attuarsi prioritariamente nell’anno 2018
Con delibera n. 572 del 30 aprile 2018 la Giunta regionale ha individuato le tipologie di iniziative ed interventi per contrastare il fenomeno degli incendi boschivi, comprendenti sia le attività necessarie per prevenire il verificarsi di tale calamità, sia gli interventi per lo spegnimento e la lotta attiva. Il provvedimento ha fatto seguito all’approvazione del bilancio regionale che ha individuato le risorse finanziarie disponibili per questa tipologia di interventi, dando attuazione e continuità, per l’anno corrente, alle prescrizioni contenute nel piano regionale antincendi boschivi.
L’obiettivo: il contenimento dei danni provocati dagli incendi
Il fenomeno degli incendi di vegetazione costituisce uno dei principali fattori di rischio per l’integrità dell’ambiente. I danni provocati dagli incendi sono sia di natura ecologica ambientale (distruzione di ecosistemi forestali, inquinamento atmosferico, innesco di frane, smottamenti e fenomeni erosivi in genere, con conseguente dilavamento del terreno e perdita di fertilità), sia di natura economica (perdita del prodotto legnoso nei boschi produttivi, degrado ambientale e paesaggistico di aree a spiccata vocazione turistica). In ogni caso il danno che si determina è sempre rilevante e viene amplificato dalle caratteristiche di un territorio che, in particolare quello collinare e montano, è caratterizzato da una intrinseca fragilità. E’ pertanto necessario dare continuità alle iniziative tese a contrastare gli incendi di vegetazione, sia aumentando le misure di previsione e prevenzione, sia ottimizzando l’efficacia e la tempestività degli interventi di spegnimento. Inoltre, poiché la ricostituzione della copertura vegetale sull’area danneggiata dal fuoco assume un carattere di priorità, viste le molteplici funzioni svolte dal bosco (protettiva, produttiva, ricreativa, paesaggistica, ecc.), è importante anche pianificare le azioni mirate al ripristino ambientale delle aree boschive percorse da incendi.
Le competenze
Con D.G.R. n. 2138 del 19 dicembre 2017 è stata attribuita all’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario – Veneto Agricoltura, mediante specifica convenzione, la competenza in merito ai lavori di sistemazione idraulico-forestale in amministrazione diretta, disponendo contestualmente il trasferimento delle risorse necessarie, fra le quali il personale operaio assunto con contratto privatistico. La precitata convenzione prevede che la Regione continuerà ad avvalersi di parte del suddetto personale trasferito a Veneto Agricoltura, in possesso di idonea specializzazione, per le attività di pronto intervento al fine di tutelare il patrimonio forestale dagli incendi boschivi e per le emergenze di Protezione Civile. Le varie componenti del Sistema antincendi boschivi veneto operano secondo schemi e procedure consolidati ed è pertanto importante la conferma del modello organizzativo AIB, garantendo l’operatività delle Unità Organizzative Forestali che mantengono mediante tecnici forestali, con qualifica di Direttore Operazioni Spegnimento (DOS), il coordinamento delle squadre degli operai specializzati AIB.
Programma generale delle attività di antincendio boschivo nell’anno 2018
Gestione delle attività correnti di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi
Formazione ed aggiornamento del personale regionale e dei volontari AIB
Addestramento ed esercitazioni locali rivolte al personale regionale e ai volontari AIB, con il coinvolgimento del personale assunto dall’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario – Veneto Agricoltura e svolgimento di un’esercitazione “regionale” di antincendio boschivo in provincia di Belluno
Revisione delle linee guida per la definizione dei requisiti minimi dei dispositivi di protezione individuale per il personale appartenente alle Organizzazioni di volontariato AIB
Avvio della revisione e aggiornamento del software impiegato per la gestione della banca dati e della statistica regionale degli incendi boschivi
Definizione di criteri oggettivi per la pianificazione delle risorse umane e strumentali dedicate all’AIB sul territorio regionale, basati sul livello di rischio di incendi boschivi presente in ogni area di base
Definizione dei criteri per l’individuazione delle aree a maggior rischio di incendio di interfaccia, in collaborazione con i Vigili del Fuoco
Studio delle modalità di diffusione di un avviso di criticità regionale per il rischio di incendi boschivi basato sull’indice di pericolo FWI (Fire Weather Index), elaborato dalle regioni dell’arco alpino con il progetto denominato ALPFFIRS
Verifica della corretta applicazione del protocollo sanitario vigente per la tutela della salute del personale appartenente alle Organizzazioni di volontariato AIB convenzionate con la Regione del Veneto
Individuazione di eventuali nuove Organizzazioni di Volontariato che possono operare nell’attività antincendio e stipula delle relative convenzioni
L’impegno continua…
L’amministrazione è impegnata a garantire la continuità nel tempo delle iniziative per la prevenzione, previsione e lotta attiva agli incendi boschivi, in stretto coordinamento con gli organi centrali del Dipartimento della Protezione Civile ed in linea con le linee guida e le raccomandazioni operative emanate periodicamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nonostante i risultati raggiunti sempre alto è l’impegno della Regione per conseguire ulteriori miglioramenti utili a fronteggiare un fenomeno che, alla luce della variabilità climatica sempre più marcata, può costituire un serio pericolo per l’uomo e la natura. In ogni caso il danno che si determina è sempre rilevante, costituisce una ferita all’ambiente e viene amplificato dalle caratteristiche di un territorio, in particolare quello collinare e montano, caratterizzato da una intrinseca fragilità.
E’ richiesto pertanto il massimo sforzo delle istituzioni e dei cittadini per garantire la conservazione del territorio naturale, per non compromettere i meccanismi ecologici di autoconservazione e preservarne così le funzioni, soprattutto a beneficio delle generazioni future.