L’assessore all’Ambiente: “la plastica in Veneto ha le ore contate. River Eye è un progetto innovativo per contrastrare la plastica nei nostri fiumi”
“In Veneto la plastica ha le ore contate. In questa direzione va l’importante iniziativa promossa dalla nostra Regione grazie alla collaborazione con l’associazione no profit Plastic Free. Tonnellate di rifiuti, in particolare di plastica, arrivano in mare attraverso i fiumi; la plastica, anche col passare del tempo, non sparisce del tutto, ma rimane presente nel nostro ambiente in microframmenti sempre più piccoli, fino a trasformarsi in microplastiche che rischiano di essere ingerite dai pesci e dai crostacei per poi arrivare sulle nostre tavole. La plastica è dannosissima sia per la salute dell’ambiente che per la nostra. Di fronte a questo problema, che è mondiale, la nostra Regione, oltre alla sensibilizzazione sui corretti comportamenti da seguire, decide di fare di più in maniera efficace e ci mette la faccia con un progetto innovativo e tecnologicamente moderno che intanto riguarderà quattro fiumi (Piave, Bacchiglione, Canalbianco, Po), i comuni di Eraclea, Adria, Correzzola e Ficarolo (dove è già stato sperimentato il nuovo monitoraggio). In Veneto si fa strada il “River Eye”.
Con queste parole, l’assessore regionale veneto all’Ambiente ha introdotto, nella conferenza stampa di oggi al Balbi a Venezia, un progetto tecnologicamente all’avanguardia che sarà impiegato in Veneto per monitorare e quantificare i rifiuti.
Un’opera per cui la Giunta regionale ha concesso 51mila euro. “I sorvegliati speciali – ha detto l’assessore durante la conferenza stampa in cui erano presenti i referenti dell’associazione Plastic Free e dell’azienda Blue Eco Line – saranno i nostri fiumi che verranno monitorati costantemente per circa un anno grazie a River Eye, un sistema avanzato utile per raccogliere dati sui detriti fluviali. Questa strumentazione utilizza centraline di alta qualità, che vengono installate su posti strategici come ponti, moli e banchine, e che servono a quantificare i rifiuti flottanti. Tale metodologia permette poi anche di attivare lo step successivo con impianti di raccolta (River Cleaner)”.
“River Eye” è stato ideato nel 2021 da Blue Eco Line con lo scopo di contrastare i rifiuti plastici fluviali. E’ formato da un hardware (le centraline) e un software che acquisisce automaticamente le immagini dalla superficie dei fiumi, le elabora e le classifica in diverse categorie (rifiuti organici, plastica, ecc.). Prepara infine un database degli oggetti che vede. Le telecamere funzionano tra le sei alle dieci ore al giorno a seconda delle condizioni di visibilità. Successivamente al River Eye potrà essere impiegato anche un’altra strumentazione altamente tecnologica e utile a completare il lavoro: si tratta di “River Cleaner”, un sistema ecosostenibile in grado di raccogliere i rifiuti flottanti per essere poi smaltiti o riciclati.
“L’obiettivo è il monitoraggio scientifico propedeutico all’installazione di una barriera fluviale per l’intercettazione dei rifiuti galleggianti. – ha detto il responsabile Enti Locali Plastic Free Onlus – Facciamo i complimenti alla Regione Veneto che dimostra visione e strategia a tutela del mare Adriatico. Si stima, infatti, che l’80 per cento delle plastiche viene riversato in mare da fonti terrestri e, pertanto, una appropriata gestione dei rifiuti e il monitoraggio della loro presenza nei corsi d’acqua può ridurre drasticamente l’inquinamento, addirittura del 50 per cento. Nei prossimi mesi, siccità permettendo, potremo conoscere lo stato di salute di questi quattro fiumi veneti per permettere alla Giunta regionale di vagliare le misure più idonee”.
“Il Veneto dimostra ancora una volta di essere una regione all’avanguardia nella lotta all’inquinamento da plastica. – ha aggiunto il referente regionale Veneto Plastic Free Onlus – In appena due anni, Plastic Free ha organizzato circa 600 appuntamenti sul territorio veneto, rimuovendo 165 tonnellate di plastica e rifiuti dall’ambiente grazie al contributo concreto di 5.744 volontari, sensibilizzando inoltre 13mila studenti con iniziative in 192 istituti. I numeri più alti d’Italia che ci rendono orgogliosi e ancor più determinati a difesa della nostra terra”.
“I rifiuti galleggianti, soprattutto rappresentati dalla plastica, – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente – sono un male del nostro secolo. E’ fondamentale educare le nuove generazioni affinché facciano il meno uso possibile della plastica. Una buona pratica che si auspica venga presto sposata anche dalle aziende, che potrebbero preferire altri materiali, ad esempio il vetro o il metallo. E’ vero che la plastica può essere riciclata, ma è anche vero che, purtroppo, questo materiale lo troviamo sempre più spesso abbandonato come rifiuto a terra e anche nelle nostre acque. Dobbiamo agire presto e uniti per contrastare una situazione che sta diventando di emergenza. Ricordo, infine, che l’attenzione del Veneto è alta sulla salvaguardia dell’ambiente: lo prova il fatto che, per quanto riguarda la raccolta differenziata, la nostra regione ha livelli di performance altissimi e riconosciuti a livello nazionale”.
Plastic Free è un’associazione senza scopo di lucro nata nel 2019 con lo scopo di liberare il pianeta dalla plastica. Opera su tutta la penisola grazie una fitta rete di volontari. Tra il 2021 e il 2022, Plastic Free ha effettuato sul territorio veneto interventi efficaci di raccolta dei rifiuti. In particolare ha eseguito numerosi eventi di pulizia con la partecipazione di 21.700 persone.
Blue Eco Line è una start-up innovativa nata nel 2018 dalla volontà di quattro ragazzi per tutelare l’ecosistema marino. Grazie al comune desiderio e alle conoscenze ingegneristiche, gli ideatori di Blue Eco Line hanno creato due progetti: “River Eye” e “River Cleaner”. Entrambi i sistemi tecnologici, che impiegano algoritmi di intelligenza artificiale, hanno lo scopo di ridurre l’inquinamento marino dalla plastica. Blue Eco Line ha già monitorato il fiume Po.