Ordine del giorno sull’idrovia a Brugine (PD). L’assessore Bottacin: “il giusto approccio a una problematica sentita da tutto il Veneto”.
“Ho letto e apprezzato l’ordine del giorno presentato dal comune di Brugine sull’idrovia. Non è il primo, non sarà l’ultimo proposto dai vari enti del territorio, ma rispetto ad altri di stampo prettamente demagogico, ho notato un’attenzione nel cogliere la natura dei problemi che da tempo rallentano il completamento dell’opera”. Ad affermarlo l’assessore regionale alla difesa del Suolo Gianpaolo Bottacin.
“L’ho detto tante volte, non si tratta di progettare una vasca da bagno, ma di un’opera alquanto complessa che necessità altresì di ingentissime risorse finanziarie. Per questo vanno calibrate responsabilità e competenze. Se qualcosa si sta muovendo, dopo decenni di immobilismo, è proprio grazie alla nostra amministrazione, al presidente Zaia e al sottoscritto che nel 2016 abbiamo presentato il progetto preliminare”.
“Ora però, per proseguire, occorrono risorse vere che spetta al governo nazionale finanziare – evidenzia l’assessore -, tant’è che dopo la presentazione del preliminare in più occasioni ho scritto ai ministri competenti, sottolineando la priorità e l’importanza che l’idrovia ricopre per il territorio Veneto e anche oltre”.
“Conti alla mano solo per procedere con il progetto definitivo ed esecutivo occorrerebbero almeno una dozzina di milioni, avendo l’intervento un valore tra i cinque e seicento milioni di euro. Risorse che la Regione non ha in quanto, in tema di grandi opere, spetta al governo stanziarle sulla base delle richieste degli enti teritoriali sottoposti”.
“Certo, se avessimo anche su questi temi l’autonomia per la quale tanto ci stiamo battendo – conclude Bottacin –, tutto sarebbe più facile. Ma finché non sarà così continueremo ad evidenziare le nostre necessità a Roma, nella speranza sia meno sorda rispetto agli ultimi anni”.