L’assessore Bottacin: “intervento per garantire la sicurezza del territorio”
Su proposta dell’assessore alla Difesa del Suolo Gianpaolo Bottacin, la Giunta regionale ha approvato oggi un piccolo ma importante stanziamento di 20.000 euro per ampliare il monitoraggio della frana sul versante sud della chiesa di San Martino a Valle di Cadore.
“Tra le frane attive quella intorno alla chiesa di San Martino è certamente un fenomeno franoso importante, collocato in un versante interessato da più dissesti a carico dell’intero ammasso calcareo presente in zona” spiega l’assessore Bottacin che proprio nei giorni scorsi aveva avuto modo di verificare personalmente la situazione.
Per la sua particolare dislocazione la chiesa di Valle è stata oggetto di un controllo strumentale già dal 1987 e sono state realizzate alcune opere strutturali per il consolidamento dell’area sulla quale insiste staticamente l’edificio. Essendo il movimento franoso del versante in continua evoluzione gli uffici regionali, con strumentazione disto laser, stanno monitorando la cresta del versante ubicato a Sud Ovest della Chiesa.
“Il movimento ora si sta estendendo anche alle zone limitrofe alla chiesa e pertanto – spiega Bottacin -, anche con l’intento di aiutare l’amministrazione comunale, abbiamo ritenuto opportuno implementare per potenza ed estensione il monitoraggio attuale, permettendo una visione più articolata della situazione e un controllo dei cedimenti di materiale dal versante in alveo del torrente Boite”.
“Si tratta nel caso specifico di un piccolo intervento che però potrà avere notevoli benefici per quanto riguarda il controllo del dissesto, la conseguente tutela ambientale del sito nonché la prevenzione di fenomeni lesivi del locale contesto montano, di particolare pregio ambientale e paesaggistico”.
“Con il presidente Zaia – conclude l’assessore – abbiamo impostato una programmazione che vale tre miliardi di euro di cui quasi un miliardo già cantierato; moltissimi sono i cantieri già chiusi e quasi cinquecento quelli attualmente aperti. L’obiettivo che ci siamo posti è all’insegna della sicurezza idraulica: nel nostro programma di legislatura abbiamo infatti voluto puntare su meno asfalto e più interventi per la difesa del suolo. Proprio per questo abbiamo deciso di investire su opere forse meno appariscenti di altre, ma che stanno contribuendo a rendere maggiormente sicuro il territorio. L’esempio di quanto successo ieri a Vodo di Cadore è emblematico: una colata improvvisa che fortunatamente ha avuto lievissimi riflessi, e questo grazie alla briglia costruita gli anni scorsi sul Rudan, senza la quale l’evento di ieri, come già quello del 2015, avrebbero avuto effetti ben più catastrofici”.