Seduta particolare quella odierna del Consiglio regionale che si sta svolgendo presso il Museo della Grande Guerra a Punta Serauta in Marmolada.
All’ordine del giorno una mozione proposta dal consigliere Franco Gidoni e altri per discutere dell’annosa questione dei confini amministrativi della “Regina delle Dolomiti”, definita in modo stabile da un protocollo d’intesa tra Veneto e Trentino nel 2002 e oggi rimessa in discussione da un atto amministrativo unilaterale dell’Agenzia delle Entrate.
Dall’ampio dibattito, nel quale si è notata la paradossale assenza del gruppo del PD che ha disertato i lavori consiliari e del Movimento 5 Stelle che si è limitato a intervenire nella discussione ma non ha partecipato al voto, è scaturita comunque una presa di posizione forte del Consiglio Veneto che ha votato la mozione Gidoni.
Fermo in particolare l’intervento del presidente Luca Zaia che ha sottolineato con forza come “oggi siamo qui per difendere i nostri confini”, ricordando le varie tappe della lunga diatriba sui confini.
“L’autonomia amministrativa non basta – ha invece sottolineato l’assessore alla Specificità di Belluno Gianpaolo Bottacin -; a dispetto delle chiacchiere propagandistiche l’abbiamo già attuata in gran parte delle materie, ma, lo ripeto, non basta. Purtroppo le riforme Monti prima e Del Rio poi hanno annichilito ogni sforzo. Quello che attualmente la Regione può fare infatti è limitato, per questo oggi la battaglia va fatto per attuare il referendum sull’autonomia. Dobbiamo cominciare a pensare in grande, solo così avremo la forza di difendere il territorio sia geograficamente che per il ruolo che è giusto abbia”.