L’assessore Bottacin: “Testata un’ottima sinergia. Con la reintroduzione del servizio obbligatorio potremmo avere risultati ancora maggiori”.
“Esercito e volontari sono elementi fondamentali del complesso sistema di Protezione Civile del nostro Paese. Nel corso dell’esercitazione odierna ne abbiamo verificato le capacità di integrazione riscontrando un’ottima sinergia”. A dirlo l’assessore alla Protezione Civile del Veneto Gianpaolo Bottacin oggi a Caprino Veronese dove si è svolta l’importante esercitazione Vardirex, che ha visto impegnati sul campo centinaia di uomini espressione delle professionalità delle Forze Armate e dell’Associazione Nazionale Alpini con il supporto del Dipartimento di Protezione Civile.
“I volontari dell’Ana rappresentano una componente fondamentale della nostra protezione civile – specifica l’assessore -, quelli del Veneto poi sono un esempio a livello nazionale non solo per il loro numero, il più rilevante d’Italia in proporzione agli abitanti, ma anche per la preparazione e professionalità. Il Terzo Raggruppamento dell’Ana, che comprende il Triveneto, tra l’altro annovera quasi cinquemila volontari, più di quelli del Secondo Raggruppamento, che comprende Lombardia ed Emilia, pur avendo quest’ultimo un bacino di abitanti doppio rispetto al nostro. Numeri importanti dappertutto ma da noi di più, a riprova dello spirito di solidarietà degli alpini in generale e di quelli veneti in particolare”.
“In questi quattro giorni – conclude Bottacin – abbiamo positivamente sperimentato la grande sintonia sviluppata tra esercito e volontari. Sono convinto che, come abbiamo proposto con il mio progetto di legge approvato dal Consiglio regionale e ora calendarizzato per la discussione in Parlamento, reintrodurre almeno sei mesi di servizio obbligatorio da svolgere nell’esercito o nel volontariato di protezione civile sarebbe quanto mai utile oltre che per una crescita umana a livello personale per chi compie il servizio, ma anche per avere forze fresche sempre pronte in caso di eventi calamitosi o altre necessità”.