Il Genio Militare di Trento è stato mobilitato e già domani comincerà a operare nel Bellunese gravemente colpito dal maltempo di queste ultime 48 ore. Nello stesso tempo saranno attivate colonne di Protezione civile di Lombardia, Marche, Piemonte, Emilia-Romagna.
E questo l’esito della videoconferenza che l’Unita di Crisi, presieduta dall’assessore Bottacin, ha avuto verso le 22,30 con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile e con le altre regioni italiane per esaminare la gravissima situazione venutasi a determinare in Veneto.
Dai territori del Bellunese sono giunte richieste di squadre con motoseghe, camion ragno, mini pale gommate, torri faro, pale tradizionali, idrovore e pompe da fango, per liberare al più presto le strade dagli alberi caduti a causa del vento che ha spirato fortissimo per tutto il pomeriggio e dal fango.
Per quanto riguarda i corsi d’acqua, al momento la preoccupazione più forte riguarda il Piave che al momento ha una portata fra i 2.200 e i 2.500 metri cubi al secondo: il pericolo di esondazione resta concreto, il monitoraggio è continuo nei centri di San Donà, Musile, Eraclea, San Biagio di Callalta, Ponte di Piave, Jesolo, Maserada, Cimadolmo.
Per l’Adige, l’accordo col Trentino ha consentito di aprire la galleria verso il Garda.