Gidoni: “il presidente della Provincia si faccia carico di modificare i parametri”.
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“In questi anni i soldi della Regione hanno salvato la provincia di Belluno dal default, differentemente da altre realtà come la provincia piemontese del Verbano Cusio Ossola attualmente in estrema difficoltà per non aver potuto beneficiare degli stessi aiuti. Averlo fatto senza contestualmente denunciare con forza questa anomalia di usare i soldi ricevuti dalla Regione per coprire i tagli statali evitando anche di polemizzare con l’allora governo PD ed i suoi luogotenenti locali, ora purtroppo risulta penalizzante in relazione ai nuovi e importanti finanziamenti assegnati dall’attuale governo”. Ad affermarlo il consigliere regionale Franco Gidoni nel commentare i criteri di riparto per i quali è stata data l’intesa nella seduta del 24 gennaio 2019 dalla Conferenza Stato Città Autonomie locali in relazione al decreto del Ministero dell’Interno, che ripartisce il contributo complessivo di 250 milioni di euro, per gli anni dal 2019 al 2033 per il finanziamento di piani di sicurezza a valenza pluriennale per la manutenzione di strade e scuole.
“Mentre le altre Province riducevano le spese su strade e scuole causa i mancati trasferimenti dello stato su questo fronte – prosegue Gidoni -, la Provincia di Belluno compensava quei tagli statali con parte dei 15 milioni di euro dei canoni idrici suscitando più di qualche perplessità, come più volte anche evidenziato dall’assessore Bottacin. Mentre le altre province innescavano una vera e propria guerra contro lo stato sui tagli, a Belluno si preferiva non protestare fermamente contro il governo del PD, tanto pagava la Regione”.
Ora il nuovo governo ha destinato ben 250 milioni alle Province per strade e scuole e per definire il criterio ha verificato quali erano le province che maggiormente avevano ridotto negli ultimi anni queste due voci “e ovviamente tra queste non compare la Provincia di Belluno per i motivi sopra descritti. L’esito è che a Belluno arriverà solo poco più di un milione di euro per strade e scuole”.
“Suscita qualche perplessità il fatto che, se c’è stata un’intesa con le Province, evidentemente anche la nostra avrà dato il suo benestare su questo criterio di riparto per Belluno così penalizzante o, quantomeno, non si è opposta”.
“Come Regione non abbiamo titolo per intervenire in questa conferenza – conclude il consigliere -, ma invitiamo il presidente della provincia a farsi carico, interloquendo con i suoi colleghi presidenti, di modificare il parametro di riferimento affinché questo non penalizzi nuovamente Belluno nei futuri riparti”.
“Mentre le altre Province riducevano le spese su strade e scuole causa i mancati trasferimenti dello stato su questo fronte – prosegue Gidoni -, la Provincia di Belluno compensava quei tagli statali con parte dei 15 milioni di euro dei canoni idrici suscitando più di qualche perplessità, come più volte anche evidenziato dall’assessore Bottacin. Mentre le altre province innescavano una vera e propria guerra contro lo stato sui tagli, a Belluno si preferiva non protestare fermamente contro il governo del PD, tanto pagava la Regione”.
Ora il nuovo governo ha destinato ben 250 milioni alle Province per strade e scuole e per definire il criterio ha verificato quali erano le province che maggiormente avevano ridotto negli ultimi anni queste due voci “e ovviamente tra queste non compare la Provincia di Belluno per i motivi sopra descritti. L’esito è che a Belluno arriverà solo poco più di un milione di euro per strade e scuole”.
“Suscita qualche perplessità il fatto che, se c’è stata un’intesa con le Province, evidentemente anche la nostra avrà dato il suo benestare su questo criterio di riparto per Belluno così penalizzante o, quantomeno, non si è opposta”.
“Come Regione non abbiamo titolo per intervenire in questa conferenza – conclude il consigliere -, ma invitiamo il presidente della provincia a farsi carico, interloquendo con i suoi colleghi presidenti, di modificare il parametro di riferimento affinché questo non penalizzi nuovamente Belluno nei futuri riparti”.