“Una montagna che si spopola può significare anche grave pericolo per la sicurezza del territorio con conseguenze ambientali e implicazioni di protezione civile” con queste parole l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin ha sottolineato tutte le sue perplessità di fronte alla posizione della direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero dei Beni Culturali durante un incontro interlocutorio per affrontare i nodi ancora aperti sul progetto di collegamento sciistico Comelico – Pusteria.
“La nostra presenza propositiva – sottolinea l’assessore che era presente insieme al sindaco di Comelico Superiore e ai parlamentari bellunesi – ha purtroppo trovato come risposta la proposta di nuove forme di tutela paesaggistica che coinvolgono i comuni del Comelico e anche di Auronzo, con richiesta di parere della Regione – evidenzia l’assessore -. Personalmente ritengo che siano i comuni a doverci dare la linea su questa nuova tematica, linea che noi ovviamente sosterremo, anche se peraltro rilevo come le due cose non siano assolutamente collegate e questa nuova iniziativa sembri mirare a frenare ulteriormente la progettualità anziché accelerarla”.
“La Regione si è già espressa a favore del collegamento sciistico, come tutto il territorio. Il collegamento è assolutamente coerente con la pianificazione regionale e quindi riteniamo che di questo debba tener conto il Ministero dei Beni Culturali. In caso contrario sarebbe un vero e proprio schiaffo nei confronti anche della Regione. Regione che – come ribadito anche questa mattina dall’assessore – ha chiesto di regionalizzare le sovrintendenze proprio per garantire risposte efficaci al territorio”.
“Ribadisco massimo sostegno a tutte le iniziative che il sindaco di Comelico Superiore intenderà intraprendere – conclude l’assessore – ma nel contempo faccio presenti anche le implicazioni che potrebbero riguardare il Ministero dell’Ambiente e il Dipartimento di Protezione Civile, che sicuramente in una pianificazione complessiva non possono essere poste in secondo piano soprattutto se incidono sulla sicurezza. Porre su tutto dei vincoli di carattere paesaggistico può rallentare anche interventi per la sicurezza idrogeologica. E su questo io mi sono sempre opposto con tutte le mie forze”.