Molti gli spunti emersi nell’incontro di Longarone intitolato “SOS Montagna, maneggiare con cura” dove si sono approfonditi temi legati al maltempo, al clima, alle previsioni.
Nel suo intervento l’assessore veneto all’Ambiente e Protezione Civile Gianpaolo Bottacin ha relazionato sull’esperienza Vaia, ma anche su quanto la Regione sta facendo di concreto per la mitigazione in generale del rischio.
Bottacin si è soffermato perciò sugli interventi di prevenzione e di previsione, concentrandosi in particolare per quanto riguarda il primo aspetto della prevenzione sul tema degli effetti, mentre per il non meno importante aspetto delle cause ha avuto modo di intervenire successivamente il prof. Mercalli, noto metereologo e climatologo.
“La Regione in questi anni ha fatto enormi investimenti per la sicurezza del teritorio – ha spiegato Bottacin – approcciandosi in maniera scientifica nell’affrontare la sua programmazione, con un piano di interventi sviluppato con l’Università di Padova da 3,2 miliardi. Non avendoli a disposizione ci si è perciò basati sul criterio dell’indice di rischio per scegliere le priorità su cui intervenire. Finora abbiamo investito 866 milioni e pur avendo ancora molto da fare, proprio per il nostro approccio scientifico, siamo riusciti a ridurre sensibilmente gli effetti degli eventi dannosi grazie ad appositi modelli previsionali matematici testati da tempo per la loro efficacia insieme ad ARPAV e all’Università di Padova e grazie a opere strutturali di prevenzione come ad esempio bacini di laminazione e consolidamenti arginali”.
“Per capire l’efficacia del nostro lavoro, unita ovviamente a una pronta gestione diretta delle emergenze e del post emergenza, è sufficiente citare un solo dato a titolo di esempio: a differenza di quanto accaduto nel 2010 in cui ci furono trentadue rotture arginali, lo scorso autunno in un contesto ben più pesante non se ne è avuta nemmeno una”.