In relazione alle dichiarazioni dell’onorevole De Menech, a sostegno dell’emendamento con cui si vorrebbe stralciare la norma attualmente in vigore che prevede il passaggio a fine concessione delle centrali idroelettriche alle Regioni, vi proponiamo la replica dell’assessore Gianpaolo Bottacin.
“E’ stupefacente la chiave di lettura che l’on. De Menech tenta di dare per giustificare un emendamento che, qualora approvato, avrebbe conseguenze abominevoli per il nostro territorio.
Ma di quali correzioni parla De Menech rispetto alla norma che, dopo tanti anni e finalmente, il Parlamento aveva approvato nel 2019 su proposta dell’onorevole Giancarlo Giorgetti, allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel precedente governo? Nessuna correzione, ma una vera e propria cancellazione: cancellazione del passaggio a fine concessione, ora in essere proprio grazie a quella norma Giorgetti, delle centrali alle Regioni. Una cancellazione aggravata da un ulteriore negativo risvolto, dato dall’innalzamento del tetto che definisce le grandi derivazioni, le quali passano da 3 a 10 MW, con la conseguenza che tutte quelle sotto i 10 MW diventano centraline in regime agevolato.
Una doppia sconfitta, dunque, per il territorio: una norma contro l’autonomia, che inoltre finisce addirittura col favorire i concessionari, a cui viene fatto un bel regalo… pazzesco!!
L’assurdità di tale proposta, venduta farloccamente come correttivo all’attuale norma, trova contrarie tutte le Regioni, anche quelle di sinistra, che infatti avevano già legiferato con prontezza per cogliere le opportunità conseguenti alla norma Giorgetti.
E non solo, svendendo ai concessionari tali concessioni, c’è anche un altro rischio, che porta il nome di danno erariale, per cui chi sta facendo questa proposta dovrebbe come minimo aggiungere qualche più approfondita riflessione al suo superficiale ragionamento di correttivo alla norma in essere.
Oltre alle evidenti ricadute negative sul territorio, che al netto delle chiacchiere sono evidenti, ciò che nel pensiero dell’on. De Menech trovo altrettanto assurdo è anche il passaggio in cui, parlando di cornice unitaria a livello nazionale, nei fatti boccia ogni forma di autonomia per riportare la partita in mano a Roma su una delle poche e vere vittorie finora ottenute per il territorio in tale ambito.
Spero che alle dichiarazioni propagandistiche, segua un momento di riflessione e vergogna, anteponendo un dignitoso silenzio anziché difendere l’indifendibile. Da parte di De Menech ancor più di qualche altro suo collega materiale estensore dell’assurdo emendamento, in quanto da bellunese, da uomo nato nella provincia del Vajont, dovrebbe capire più e meglio di altri il significato di certe battaglie.
Rispetti il referendum sull’autonomia invece di fare favori ai concessionari che utilizzano la nostra acqua”.