“Un progetto davvero strategico, di grandissima importanza per la tutela della biodiversità e il ripristino ambientale del fiume Po, ma altresì per garantire ulteriore sicurezza al territorio attraverso la riduzione del rischio idrogeologico”. Questo il commento dell’assessore del Veneto Gianpaolo Bottacin a margine della prima riunione della cabina di regia per la rinaturazione del Po tenutasi oggi presso la sede dell’Autorità di Bacino.
L’opportunità, che nasce dai fondi stanziati nel PNRR in cui è stato inserito anche questo progetto collegato al Po per 360 milioni di euro, interesserà un ampio tratto del fiume fino ad arrivare al suo delta in provincia di Rovigo. All’interno di tale progetto sono state individuate una quarantina di aree da rinaturalizzare lungo il corso del fiume, sette delle quali localizzate appunto nel delta del Po.
“Una proposta che nasce da WWF Italia e da ANEPLA – spiega l’assessore – e che è stata da subito condivisa dal MITE con l’Autorità di bacino del Po nel rispetto della pianificazione delle direttive europee Acque, Alluvioni e Habitat, e con AIPo, l’agenzia regionale che coinvolge le quattro regioni interessate. Tra gli obiettivi anche quello di garantire la sicurezza idraulica lungo l’asta del fiume attraverso la diminuzione delle sollecitazioni idrodinamiche in corrispondenza delle arginature e con l’aumento della capacità d’invaso”.
“Nella riunione odierna, in cui ho chiesto e ottenuto che nell’istituendo comitato tecnico scientifico sia inserita anche l’Università di Padova con lo staff del professor D’alpaos – conclude Bottacin –, abbiamo definito il modello organizzativo del progetto che sarà coordinato dal Mite e dall’Autorità di Bacino con Aipo soggetto esecutore e Anepla e WWF partner. E’ una sfida importantissima per il territorio che trova il suo punto di forza nel saper far convivere assieme diverse esigenze che rafforzeranno l’ambiente dando nuove opportunità anche a chi vive e lavora sul territorio”.