Dopo essere stato presente all’Adunata Nazionale di Trento, l’assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin ha partecipato anche a quella Triveneta svoltasi a giugno a Vittorio Veneto, sfilando con il terzo raggruppamento della Protezione Civile.
“Grazie agli Alpini, campioni di solidarietà”, le sue parole, con cui ha rilanciato anche il progetto di legge sul servizio militare o di protezione civile obbligatorio. La proposta di legge, che vede Bottacin primo firmatario, promuove l’istituzione di tale servizio, quale modalità di difesa civile o militare dello Stato, ed è stata approvata nei giorni scorsi dalla commissione regionale competente.
“La scelta tra servizio civile o militare, prevista in maniera paritaria per gli uomini e le donne- spiega Bottacin- verrà fatta da ciascun soggetto prima dello svolgimento del servizio, da assolversi nel periodo di tempo tra la maggiore età e il compimento dei 28 anni compatibilmente con il percorso scolastico del cittadino, che non sarà in alcun modo posto in secondo piano”.
Non solo: il servizio civile o militare sarà svolto nel territorio della propria Regione, così da dare forza al territorio di appartenenza attraverso la messa a disposizione di energie umane, che a quel territorio già appartengono e, relativamente al servizio di protezione civile, la formazione sarà programmata secondo modalità stabilite con deliberazione dalla Giunta regionale.
“Si prenda esempio dagli alpini», ha concluso Bottacin, «che sono campioni di solidarietà e spesso primi soccorritori fin da quando nelle calamità naturali interveniva l’esercito, come successe nel disastro del Vajont. Oggi, per tali scopi e dando continuità a quello spirito, esiste la Protezione civile: creare perciò un servizio civile in questo ambito consentirebbe certamente di avere un esercito di persone già addestrate e sempre pronte a intervenire”.