Sono stati consegnati in questi giorni dal Genio Civile di Belluno i lavori per il ripristino funzionale di una briglia sul torrente Bigontina dissestata dalla piena dell’agosto 2017 e recentemente crollata. L’intervento, del valore di duecentocinquantamila euro, rafforzerà la sicurezza idraulica a monte dell’abitato di Cortina d’Ampezzo, grazie al rifacimento di un’opera idraulica con struttura in muratura di pietrame realizzata nei primi decenni del secolo scorso.
“Le nuove opere in fase di realizzazione – spiega l’assessore regionale alla difesa del suolo – ripristineranno quota e pendenza dell’alveo del torrente in attesa che approfonditi studi ridefiniscano il quadro complessivo delle opere necessarie alla sistemazione generale del Bigontina”.
Dal punto di vista dell’esecuzione tecnica, per la quale sono previsti centoventi giorni per concludere l’intervento, i lavori prevedono la costruzione di opere provvisionali, verosimilmente briglie in gabbioni, per ripristinare il salto sul profilo dell’alveo del torrente Bigontina. I lavori sono eseguiti in regime di somma urgenza e il dettaglio delle opere dovrà necessariamente essere definito in corso d’opera.
Nel frattempo, sempre ad opera del Genio Civile, sono stati aggiudicati anche i lavori per la ricostruzione del ponte sul torrente Rudan, in località Peaio nel territorio di Vodo di Cadore, distrutto dall’evento meteorologico dell’estate 2015. L’intervento, di poco inferiore ai centomila euro, prevede la ricostruzione del manufatto, in posizione più elevata di oltre un metro rispetto al precedente per garantire il franco idraulico necessario. L’inizio lavori è previsto per il mese di luglio 2018 e il tempo stimato per la realizzazione degli stessi si calcola in sessanta giorni.
“Si tratta dell’ultimo tassello mancante nei lavori finora eseguiti a Peaio – afferma l’assessore – la cui progettazione e realizzazione delle sottostrutture di appoggio era già stata sviluppata nell’intervento programmato dai servizi forestali regionali”.
Dal punto di vista tecnico è prevista la posa di un impalcato costituito da un solettone in cemento armato dello spessore di 65 centimetri, alleggerito da tre tubi longitudinali di 25 centimetri. La larghezza totale, all’esterno dei cordoli, sarà di 5,60 metri con una larghezza utile della carreggiata di 4,50 metri. I fianchi del solettone saranno ridotti per agevolare il deflusso del materiale trasportato dal torrente. Il piano di scorrimento è previsto in tavoloni di legno massiccio orditi trasversalmente al senso di marcia, che saranno sostenuti da longherine metalliche. I lavori prevedono anche raccordi stradali che coinvolgono poco più di 30 metri di viabilità esistente, tra destra e sinistra idrografica, costituiti da sezioni in rilevato necessarie per innalzare la livelletta alla nuova quota di attraversamento del torrente.
“Continua, un passo alla volta ma con determinazione – conclude l’assessore – la nostra attività per la mitigazione del rischio idrogeologico all’interno di quel piano da quasi tre miliardi di euro con cui vogliamo mettere in sicurezza l’intero Veneto”.
Al via due interventi a Cortina d’Ampezzo e Vodo di Cadore. L’assessore alla difesa del Suolo: “Un passo alla volta, ma determinati nel dare sicurezza ai cittadini”