“Lasciano stupefatti le dichiarazioni di alcuni Amministratori locali, come l’Assessore di Padova Chiara Gallani e il Sindaco di Belluno Jacopo Massaro. Se anche loro e qualche loro collega non hanno letto l’accordo del Bacino Padano, dove c’è scritto che le ordinanze devono essere emesse dai comuni, dovrebbero ben sapere che questo potere per legge spetta ai Comuni, non alle Regioni”.
Lo dice l’Assessore all’Ambiente del Veneto, Gianpaolo Bottacin, in relazione ad alcune polemiche rivolte alla Regione nell’ambito delle iniziative antismog e dei contenuti dell’Accordo stretto tra le Regioni del Bacino Padano.
“Infatti, a riprova della disinformazione di certe dichiarazioni – prosegue Bottacin – nessuna Regione ha emesso ordinanze ma solo linee guida di riferimento, come il Veneto, che non possono ovviamente avere valore cogente. Prova ne sia che, tanto per citare un esempio, un comune capoluogo del Veneto ha deciso di applicare le linee guida con alcune modifiche. I Sindaci avevano chiesto al CIS – Comitato di Indirizzo e Sorveglianza delle linee guida omogenee e così è stato fatto”.
“In realtà la Gallani – dice Bottacin riferendosi all’Assessore di Padova – sostiene che la Regione ha attivato queste linee guida in maniera improvvisa e senza preavviso. Ciò è totalmente falso, tanto che delle linee guida si parla al CIS da almeno 3 anni e l’Accordo del Bacino Padano è stato sottoscritto e presentato al CIS nell’estate del 2017. Più di un anno fa”.
“E va anche ricordato a tutti, Gallani e Massaro in testa, che un anno fa, proprio su richiesta dei comuni espressa al CIS, la Regione ha finanziato i Comuni per l’informazione ai cittadini. Così come al CIS sono state elencate tutte le misure attivate dalla Regione negli ultimi tre anni per combattere lo smog, con stanziamenti vicini ai 300 milioni. Nuovi bus, nuovi treni, elettrificazione, bike sharing, efficientamento energetico degli edifici, piste ciclabili, rottamazione stufe, rottamazione auto, ecc”.
“Sì, anche rottamazione auto, con ben due bandi, uno nel 2017 e uno nel 2018 che hanno soddisfatto tutte le domande – ricorda l’sssessore regionale – ma di questo sembra non ci si sia accorti, visto che, per esempio, la Gallani afferma falsamente che la Regione non si è ancora attivata su questo fronte. Le comunico peraltro che parecchie domande sono arrivate anche dai cittadini di Padova, evidentemente molto più attenti di lei al tema in questione.
La verità è che la Gallani, sia l’anno scorso che quest’anno, ha chiesto in CIS che la Regione emettesse una ordinanza. E in entrambi i casi ho fatto presente che per l’impianto normativo italiano, le Regioni non possono farlo”.
“Alla luce delle dichiarazioni di questi giorni, è facile capire che alcuni amministratori avrebbero voluto che fosse la Regione a fare la parte del “cattivo” incalza Bottacin – ma, nonostante i goffi tentativi di scaricare le responsabilità sulla Regione, è bene tornino con i piedi per terra e si assumano le loro responsabilità”.
“In caso di inadempienza – conclude Bottacin – ci potrebbe essere un addebito di responsabilità per non aver perseguito ogni possibile misura nel conseguimento dell’obiettivo della salute pubblica. Ma questo a prescindere dalla Regione e dall’Accordo del Bacino Padano sottoscritto dal Ministero dell’Ambiente insieme a Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia. Tutto quanto sostengo, naturalmente è verificabile consultando i verbali del CIS”.