L’assessore Bottacin: “interventi circostanziati per la mitigazione del movimento franoso”
Avviati da alcuni giorni dai Servizi Forestali regionali i lavori di somma urgenza per alleggerire il corpo della frana di Borsoi nel comune di Tambre, riattivatasi nelle ultime settimane a causa delle consistenti piogge dei mesi scorsi che hanno portato a un aumento delle acque circolanti nel terreno.
“I lavori in corso prevedono l’asportazione di consistenti volumi di terreno limoso misto a pietre – spiega l’assessore alla Difesa del Suolo Gianpaolo Bottacin -, in modo da diminuire per quanto possibile il peso della massa di terra in movimento e da rallentarne lo spostamento”.
Tra le altre attività si è provveduto ad eseguire anche un rilievo topografico della morfologia dell’area della frana per una migliore individuazione della circolazione idrica, causa del peggioramento delle caratteristiche geotecniche dei terreni.
“All’interno dell’intervento è stata altresì prevista la regimazione delle acque superficiali – dettaglia Bottacin – al fine di un loro rapido scarico nel torrente Borsoia attraverso la rete di canalette già esistenti e localmente danneggiate”.
Per completare i lavori, per i quali sono stati messi a disposizione 300mila euro si prevede una tempistica di circa due mesi necessari per lo spostamento della terra a fondo valle in posizione sicura dal punto di vista idrogeologico.
“Queste attività si sommano a quelle già eseguite dal Genio Civile immediatamente dopo il maltempo autunnale, che erano consistite nel ripristino della scogliera in sinistra orografica a monte del ponte, e a quelle di Veneto Strade di inizio maggio, quando, visto il fronte del movimento franoso ormai prossimo alla strada provinciale, si è provveduto all’alleggerimento del fronte con la rimozione di circa 3.000 metri cubi di materiale e alla pulizia dei pozzi”.
“Tanti interventi circostanziati – conclude l’assessore – che nel loro insieme portano a una mitigazione del movimento della frana, che va ricordato coinvolge diversi milioni di metri cubi di terra”.