Per il sistema di Protezione Civile, guidato dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin , è stato ed è tuttora un fine settimana particolarmente difficile a causa del maltempo, in particolare nel Bellunese, dove sono stati molteplici gli interventi, ma non solo. Problematiche infatti si registrano un po’ in tutta la Regione.
Tra Vicenza e Torri di Quartesolo, sul Caveggiara (in gestione al locale Consorzio di bonifica) vi è stata una rottura arginale. Sul posto da subito, insieme a Bottacin (attivo già nella nottata in diverse località, che ha visitato personalmente), le strutture regionali dei Geni Civili e dei Servizi Forestali, presenti qui e nelle altre parti del Veneto.
Nell’alto Bellunese, in particolare, a sommarsi agli altri fattori dovuti al maltempo anche anche il rischio valanghe, che resta alto, tant’è che in corso di giornata è stata convocata una nuova riunione dell’Unità di Crisi regionale. Ma molte sono pure le frane e gli smottamenti.
Nella Trevigiana il Meschio è esondato a Cordignano (TV) creando numerosi allagamenti ed è stata operata l’evacuazione degli ospiti della casa di riposo del Comune di Alpago (BL).
“La notte è stata particolarmente complessa, tra dissesti e frane che si sono verificati in provincia di Belluno, nell’Agordino, in Alpago nel Feltrino – spiega l’Assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin -. Ci sono stati vari allagamenti, il Meschio è esondato a Cordignano allagando vari quartieri. La situazione più delicata è nel comune di Alpago, dove stiamo procedendo all’ evacuazione con autoambulanze di 76 ospiti non autosufficienti di una casa di riposo: vengono dirottati sull’altra casa di riposo di Ponte nelle Alpi e, in misura inferiore, in quella di Pieve di Cadore”.
“Viste le persistenti piogge, l’attenzione resta ai massimi livelli – prosegue Bottacin – Il monitoraggio della situazione è costante, si sta cercando di dare pronte risposte ai cittadini”.
Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, nel frattempo ha avviato l’iter per la dichiarazione dello stato di crisi per le zone della regione colpite dal maltempo.
In attesa della firma da parte del Governatore e dell’inoltro al Dipartimento nazionale della Protezione Civile Nazionale per la richiesta di dichiarazione proclamazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri, il decreto resterà “aperto” al fine di consentire agli enti locali di effettuare il censimento dei danni a opere pubbliche, infrastrutture, privati, aziende e siti produttivi e comunicarne gli esiti ai competenti uffici regionali.
Lo stato di crisi, al momento, riguarda comuni delle zone dell’Alto Vicentino, della Pedemontana trevigiana e il territorio della Provincia di Belluno.