Presentata ad Arabba un’importante iniziativa, denominata WebGis valanghe, promossa dalla Regione con Arpav proprio in concomitanza con il compleanno del Centro Valanghe che, proprio in questi giorni, compie quarant’anni di attività.
“Un’attività preziosa quella su cui Arpav si muove e all’interno della quale anche il territorio bellunese ha un ruolo centralissimo – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin – . Proprio a Belluno, oltre alle strutture di livello provinciale, ho voluto ci fosse la sede stabile dell’importante Dipartimento regionale per la Sicurezza del Territorio, che svolge attività di raccordo fra l’Agenzia e gli uffici regionali sparsi sul territorio per la gestione delle tematiche di Protezione Civile collegate al Centro Funzionale Decentrato. All’interno di questo Dipartimento operano infatti le unità organizzative collegate all’idrologia e al monitoraggio idrogeologico, quelle di supporto al CFD, della meteorologia e climatologia, tra cui il Centro di Teolo e anche appunto il Centro Valanghe di Arabba”.
“Una struttura delicata su cui come Regione continuiamo ad investire, come peraltro su ogni attività di Arpav, anche in termini di assunzioni – ha proseguito l’assessore -.
Per quanto riguarda il nuovo servizio che abbiamo presentato oggi, il WebGis valanghe, è uno strumento che renderà accessibili a tutti informazioni costantemente aggiornate sulla situazione valanghiva del Veneto (8000 sono i siti censiti nella nostra cartografia digitale) permettendo a chiunque di avere sottomano una serie di dati in grado di dargli importanti informazioni su eventuali pericoli”.
“Una delle tante iniziative per la sicurezza su cui stiamo investendo, tra le quali c’è il monitoraggio dello scenario deformativo del suolo mediante radar satellitare dell’Agenzia Spaziale Europea, che come Veneto, primi in Italia, abbiamo recentemente avviato in collaborazione con l’Università di Firenze”.
“Ma soprattutto c’è PIMOT – ha concluso Bottacin -, una Piattaforma Intelligente di MOnitoraggio Territoriale, che andrà a costituire il sistema informativo multirischio per l’aggregazione dei dati raccolti dai vari sistemi, superando la criticità legata in taluni casi alla mancanza di comunicazione tra le diversi reti di monitoraggio e quindi la difficoltà di integrazione dei dati raccolti.
Circa questo importantissimo progetto sto interloquendo anche con il ministro Cingolani, dopo averlo già presentato alla Protezione Civile nazionale, sia al precedente capo Dipartimento Borrelli sia più recentemente anche all’attuale capo Curcio”.
Ad Arabba presentato il WebGis valanghe