Dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale, sarà domani al vaglio della Commissione consiliare competente il piano pluriennale delle attività dell’ARPAV.
“Si tratta di un lavoro complesso quello che ARPAV proseguirà nei prossimi anni, che verrà compiuto con la solita solerzia, sebbene in un’ottica di riorganizzazione e risparmio delle forze” dichiara l’assessore all’Ambiente, che anticipa anche alcuni numeri dell’ articolata attività dell’agenzia regionale.
ARPAV svolge interventi di carattere tecnico scientifico sul territorio regionale prevalentemente a livello ambientale. Un’attività complessa che va dai monitoraggi, controlli, misurazioni ambientali al supporto tecnico amministrativo nella valutazione dei danni per finalità giudiziarie, ma anche formazione ed educazione e molto altro: “sono stati 11mila i siti e le aziende controllate – evidenzia l’assessore -, 28 mila le ispezioni e 32mila i controlli effettuati, 62mila i campioni o misure analizzate, 22mila le valutazioni prodotte, 5mila le commissioni e gli incontri tecnici a cui si è preso parte nel 2020. Dati numericamente davvero importanti, anche tenuto conto della particolarità di un anno molto condizionato dal coronavirus”.
“Nel rispetto degli attuali limiti legislativi – prosegue l’assessore – il nostro piano assunzionale del triennio che si va a completare nel 2022 ha previsto un numero importante di assunzioni e ulteriori saranno programmate per gli anni successivi, così da garantire un incremento rispetto al personale in uscita per pensionamento senza incidere sulla qualità delle prestazioni eseguite ma mantenere sempre una grande professionalità del personale impiegato. Questo trend positivo si è manifestato già nel corrente anno, che andrà a chiudersi con un aumento di 53 unità invertendo sensibilmente la tendenza degli ultimi anni”.
“Si tratta di un’agenzia che da sempre è all’avanguardia e un’eccellenza a livello nazionale anche nell’analisi di tematiche nuove e difficili – sottolinea l’assessore -, come ad esempio il caso della problematica PFAS che, proprio tramite la nostra agenzia già nel 2013, il Veneto è stato il primo a sollevare”.
“Tanti interventi che compiamo in un territorio estremamente variegato che spazia dalla costa alla montagna – conclude l’assessore -. E cerchiamo di farlo con numeri di personale adeguati,come si può evidenziare da un raffronto ad esempio con la Campania, che pur con problematiche ambientali ben maggiori ha numeri di personale inferiori a quelli del Veneto”.